Pizzi: “La velocità di pensiero abbinata alla rapidità di esecuzione possono fare la differenza”
Brano tratto dall’intervista a FAUSTO PIZZI, ex calciatore di serie A, contenuta nel libro “I segreti dell’osservatore di calcio” (Mursia) di Jean-Christophe Cataliotti
Ma la caratteristica più importante che Fausto Pizzi cerca in un giovane calciatore qual è?
La velocità. Che non è solo la velocità di corsa, ma è anche la rapidità di esecuzione e la velocità di pensiero. Nell’evoluzione del calcio non si può non tener conto che il campo nelle dimensioni è rimasto sempre lo stesso (115-120 metri), ma gli spazi in cui si va a giocare, per pressione e aggressività dei giocatori, sono sempre più ridotti a fazzoletti per i cui i tempi delle giocate si sono notevolmente accorciati. Ed ecco che la velocità di pensiero abbinata alla rapidità di esecuzione possono fare la differenza. Per concludere un ragazzino senza queste qualità di velocità e rapidità farà fatica a fare carriera non perché la velocità non sia allenabile, il problema è che difficilmente si può costruire. Fa parte del patrimonio genetico di un calciatore: se non c’è non si può creare, se c’è si può incrementare. Ci sono poi le eccezioni: ad esempio un calciatore non velocissimo nella corsa può essere dotato di grande velocità di pensiero e arrivare comunque ad altissimi livelli. Si pensi, ad esempio, al campione spagnolo Xabi Alonso, lento nel passo, ma capare di far girare la palla velocemente.