La Serie A si macchia di razzismo e morte: ecco cosa rischia ora l’Inter

Fonte: www.calciomercato.com

Gentile Procuratore,

il Boxing Day è stato un successo solo per le casse delle società perchè ero allo stadio San Siro e sono stato testimone dello scandalo dei cori razzisti – buuuuuuuu! – contro il campione del Napoli Koulibaly.

Sono curioso di sapere ora cosa rischia l’Inter? Alberto ’65

Caro Alberto,

l”Inter – come qualsiasi altra società professionistica e/o dilettantistica – è responsabile per i comportamenti discriminatori dei propri tifosi (tifosi ?) così come prevede l’art. 11 del Codice di Giustizia Sportiva.

La sanzione minima consiste nell’obbligo di disputare una o più gare con uno o più settori privi di spettatori cui possono essere aggiunte sanzioni più pesanti (qualora si verifichino fatti particolarmente gravi e rilevanti), quali, ad esempio,l’obbligo di disputare una o più partite a porte chiuse, la squalifica del campo per una o più giornata di gara o a tempo determinato, penalizzazione di uno o più punti in classifica. Oltre alle sanzioni sportive vengono applicate generalmente, soprattutto in caso di comportamenti discriminatori recidivi, sanzioni pecuniarie.

Mi permetto, però, di aggiungere che il Boxing Day italiano – il giorno di Santo Stefano – (quello inglese è così denominato in quanto nell’accezione britannica è il giorno in cui si buttano i boxes, cioè le scatole dei regali natalizi) si è anche macchiato di sangue, essendo morto un tifoso neroazzurro prima dell’inizio della partita. Ed ecco che qui scatteranno sanzioni davvero pesanti, visto che il Questore di Milano ha già chiesto la chiusura della curva dell’Inter e il divieto di trasferta per tutta la stagione.

JC Cataliotti

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