Come costruire un dialogo costruttivo con il proprio assistito?

Brano tratto da libro: “Procuratore sportivo. Il manuale per saperne di più” (Mursia) di JC Cataliotti

Uno degli aspetti più delicati da tenere presente nella gestione di un calciatore è la comunicazione con lo stesso. Il calciatore professionista non è solo unvcliente che gioca a calcio, firma procure e contratti, ma prima di tutto è un giovane uomo che ha bisogno di trovare intorno a sé persone disponibili ad assecondare le sue esigenze.

Come costruire un dialogo costruttivo con il proprio assistito?

Chi scrive non è un esperto di comunicazione e, pertanto, seguiranno suggerimenti che nascono solo dall’esperienza sul campo.

Per prima cosa occorre conoscere bene il carattere del calciatore e l’ambiente che lo circonda. Ci sono calciatori non interessati a un rapporto fitto di conversazioni, messaggi e telefonate, poi ci sono quelli che pretendono una presenza massiccia e quotidiana del procuratore nella loro vita anche extracalcistica e, infine, quelli che non costruiscono un rapporto diretto col procuratore bensì mediato attraverso i propri familiari.

Ecco che, relativamente alla comunicazione con il procuratore, possono essere individuate tre diverse tipologie di calciatori (è una mia personale classificazione):

1) i “calciatori autonomi”

2) i “calciatori comunicativi”

3) i “calciatori deleganti”

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