Il problema: i giovani di serie si possono svincolare solo in due casi. Quali?

Uno dei problemi più importanti che affligge il calcio giovanile è il seguente: i calciatori giovani di serie (cioè quei calciatori che al compimento del 14° anno di età firmano il tesseramento con una squadra professionistica) si possono svincolare solo in due casi: a) fallimento da parte della società b) rinuncia da parte della società al tesseramento.

Quanto alla prima ipotesi, se un genitore vuole che il proprio figlio “giovane di serie” possa svincolarsi occorre “sperare” che una società fallisca. Quello che è successo al Parma alcune stagioni fa così come è successo al Como pochi giorni fa. Ebbene, in tali situazioni, i ragazzi  possono liberamente approdare in un’altra squadra senza dover elemosinare la propria libertà a nessuno. E gli avvoltoi tra dirigenti e procuratori pronti ad accaparrarsi lo svincolato di turno non tarderanno a palesarsi.

Quanto alla seconda ipotesi, ricordiamo a tutti (soprattutto ai genitori) che la rinuncia è della società che, ad esempio, non vuole confermare un giovane calciatore perchè non lo considera più un calciatore di prospettiva oppure perchè non ha più la possibilità di mantenerlo in convitto. E’ evidente che la rinuncia potrebbe essere sollecitata da un genitore o da un procuratore (ecco perchè a volte siamo indispensabili!), ma il risultato (cioè lo svincolo) non è garantito. Non si potrà neppure invocare la rinuncia per inattività del calciatore, trattandosi di uno tipo di svincolo riservato ai soli calciatori dilettanti.

E allora, quando un calciatore deve firmare il tesseramento come giovani di serie ci si pensi bene al passo che si sta facendo perchè fino ai 19 anni sarà piuttosto complicato, come abbiamo visto sopra, trovare facili soluzioni per svincolare il giovane di serie.

Avv. Jean-Christophe Cataliotti

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