Nazionali: una sosta sfortunata che fa infuriare i club. Polemiche sugli infortuni.

Nazionali: una sosta sfortunata che fa infuriare i club. Polemiche sugli infortuni.

Finalmente si riparte! E’ ripreso il Campionato di Serie A dopo la sosta per le Qualificazioni ai Mondiali del Qatar 2022 che ha visto impegnati con le rispettive rappresentative nazionali molti giocatori delle squadre italiane.

I risultati per la nostra Nazionale li conosciamo e nonostante gli azzurri si presentassero come i favoriti per ogni match in ragione di quanto avvenuto l’11 Luglio scorso hanno faticato nelle prime due partite raccogliendo due sofferti pareggi per rifarsi poi nell’ultima uscita contro la umile Lituania facendo registrare sul tabellino 5 reti a 0 grazie alle “nuove leve” di Mancini & Co.

Archiviate le questioni “di campo” la pausa delle nazionali ha trascinato con sé alcune futili polemiche che tuttavia, per quanto insignificanti agli occhi di chi scrive, stanno creando diversi grattacapi agli allenatori delle squadre di Serie A.

Durante il ritiro a Coverciano il CT e il suo staff hanno dovuto fare i conti con una serie interminabile di infortuni (fisici e personali da quanto si apprende dalle maggiori testate) che hanno inevitabilmente comportato numerose defezioni ai match fino al rientro anticipato dei giocatori nelle loro squadre lasciando la compagine azzurra. Diversi i nomi importanti; Meret, Immobile, Mancini, Pellegrini, Insigne, Bastoni, Chiesa, Sensi e Zaniolo.

Poi c’è il discorso relativo ai sudamericani che avendo disputato una partita in più del solito rispetto alle precedenti soste per qualificazioni hanno prolungato la loro permanenza oltre oceano facendo rientro tra venerdì e oggi (sabato). La problematica è di rilievo poiché riguarda un’ampia fetta di giocatori delle società di Serie A, senza dimenticare chi rientra, anche in questo caso, con qualche acciacco fisico dato anche da stress e poco riposo a causa degli impegni ravvicinati che li hanno visti coinvolti. Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, ha deciso di non convocare alcun giocatore sudamericano (Dybala, Cuadrado, Alex Sandro, Danilo e Bentancur) per la partita in programma sabato alle 18:00 al Diego Armando Maradona di Napoli contro i giocatori di Luciano Spalletti. La scelta è dettata da più motivazioni; in primis i giocatori rientrano tra venerdì e sabato quindi se scendessero in campo lo farebbero senza allenamenti con la squadra alle spalle, scombussolati dal fuso orario e non sarebbero in condizioni fisiche appropriate, inoltre, c’è anche un altro aspetto da considerare che è l’obbligo di quarantena per chi proviene dai paesi sudamericani. L’isolamento fiduciario non può essere sottovalutato dalle società poiché non sarebbe una novità se dovessero incorrere in sanzioni per la sua mancata applicazione.

Quanto alle altre squadre le problematiche si ripetono, Spalletti probabilmente terrà a riposo Lozano, spera di recuperare Ospina per far fronte all’infortunio di Meret; Gasperini oltre ai già infortunati Muriel e Zapata (poca roba insomma…) aggiunge alla lista De Roon e deve fare i conti con i dubbi Musso e Ilicic, quest’ultimo colpito da un forte mal di schiena. Tocca poi anche allo “SpecialOne”, il quale dopo uno scoppiettante avvio con la sua “Magica” (miglior avvio di campionato della carriera per Josè Mourinho) si troverà ad avere qualche noia non da poco nello schierare la formazione che domenica sera alle ore 20:45 dovrà scendere in campo all’Olimpico contro il Sassuolo di Dionisi. Zaniolo abbiamo detto, ha rimediato una leggera contusione nella partita con la Bulgaria, ma potrebbe farcela a partire dal primo relegando in panchina uno scalpitante Carles Perez; Pellegrini, anche lui rientrato a Trigoria anzitempo è in dubbio così come l’altro azzurro Mancini; difficile vedere correre sulla fascia anche il neoacquisto Vina.

Simone Inzaghi quasi sicuramente si priverà del suo giocatore più importante dall’addio di Lukaku, Lautaro Martinez rientrante dagli impegni con l’Argentina; quasi certa l’assenza, almeno dall’inizio, anche di Correa e Vidal fino a Matias Vecino. Anche le “piccole” non se la passano meglio, infatti, la Sampdoria dovrà rinunciare a due titolari come Bereszynski ed Ekdal; il Torino recupera Rincon, ma è squalificato e riavrà Sanabria solo sabato.

La situazione non è certo delle migliori e sicuramente accresce ancor di più le difficoltà per gli allenatori nel prendere le scelte consone ad affrontare le partite.

A parer di chi vi scrive quando la nazionale chiama non ci devono essere ostacoli da parte di nessuno perché la nazionale viene sempre prima di tutto, e dovrebbe essere così anche nella testa degli atleti (quanto agli italiani credo abbiano dato dimostrazione di quanto qui si afferma).

Negli anni sono state presentate diverse ipotesi di soluzione per evitare casi simili, ma nessuna sembrava soddisfare a pieno gli organi federali continentali e internazionali; tuttavia vorrei riportare la considerazione fatta da un decano del calcio mondiale.

Lo storico allenatore dell’Arsenal e attuale Direttore per lo sviluppo del calcio della FIFA Arsen Wenger ha rilasciato un’intervista al quotidiano sportivo spagnolo “Marca” nella quale avanza un’ipotesi molto interessante per riorganizzare i calendari in modo tale da non inficiare i campionati nazionali e allo stesso tempo dare più importanza e rilevanza alle soste (e ai relativi match) per le qualificazioni a tornei tra nazionali. Wenger propone di raggruppare in un mese le soste della nazionali, nello specifico, sostiene che la pausa di settembre dopo due sole giornate di campionato sia assurda quindi propone di dedicare agosto e settembre ai campionati, il mese di ottobre di dedicarlo interamente alle qualificazioni alle competizioni nazionali concedendo quindi anche più tempo ai CT e alle rappresentative per visionare e studiare i giocatori convocati e creare un clima più simile ad una squadra; a novembre riprenderebbero i campionati e la successiva pausa sarebbe da organizzare a fine stagione.

La soluzione avanzata da Wenger ha un che di ragionato e sembra essere facilmente realizzabile (fermo restando che le società avranno sempre qualcosa in contrario), inoltre potrebbe seriamente valorizzare gli impegni delle nazionali così da incrementare anche l’interesse nei loro confronti che spesso vengono snobbati anche dal pubblico per mancanza di appeal. Comporterebbe un beneficio anche nei confronti dei CT che in caso di infortuni avrebbero anche il tempo di sostituire il giocatore interessato con un altro evitando sterili polemiche come quelle saltate agli onori delle cronache riguardanti Stefano Sensi e il suo post Instagram che è stato interpretato dai giornali come “la dichiarazione di un finto infortunio per rientrare all’Inter ed essere disponibile per la partita con la Sampdoria”…non siamo nella testa di Sensi, ma se questo è quello che scaturisce da un post su Instagram e che porta a sancire la chiusura delle porte della nazionale per un giocatore mettendo in bocca al CT parole mai dette sul conto di un suo giocatore…bah…quasi pensiamo sia opportuno cancellare ogni impegno “extraclub” durante l’anno…improponibile!

Ad oggi la situazione è questa, gli impegni delle nazionali ci sono e ci saranno sempre finché si giocheranno competizioni internazionali e se non si trovano alternative gli imprevisti si verificheranno nuovamente; ci dispiace per le società, per gli allenatori e per i “fantallenatori”, ma questo è il calcio di oggi; impegni ravvicinati nei tempi e lontani nelle location, giocatori contati e da qualche tempo anche la variante Covid…

Pensate se i mondiali fossero ogni due anni!

di ALVISE GUALTIERI

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