Una mamma: “Ho un figlio di 12 anni, per lui vorrei un agente. Raiola?”

Fonte: Lettere a un procuratore www.calciomercato.com

Caro Procuratore,

sono la mamma di un giovane calciatore di 12 anni che gioca nell’accademia di una società professionistica olandese, credo che abbia talento e prospettiva, e vorrei aiutarlo al meglio, senza essere troppo invasiva. Mi hanno consigliato di rivolgermi a Mino Raiola. Io, in realtà, avrei individuato un giovane procuratore sportivo, meno famoso, che potrebbe essere la persona giusta per dare a noi genitori e al ragazzo dei consigli per orientare il percorso, ma non so se sia la scelta giusta perché temo sia troppo presto e non vorrei che l’idea di avere un “procuratore” rischi di caricare di responsabilità il ragazzo. Mi può dire la sua in merito? Laura

Gentile Laura,

la figura del procuratore sportivo per un ragazzino di 12 anni è decisamente inutile per un duplice motivo (il primo di ordine giuridico): il procuratore sportivo non può far firmare una procura a un giovane che ancora non è – evidentemente – sotto contratto come professionista (solo a 16 anni è possibile firmare il primo contratto professionistico!); la figura del procuratore sportivo è eccessivamente ingombrante, se non addirittura inutile, per un ragazzino che da pochi anni dà calci a un pallone. E’ possibile, tuttavia, immaginare a fianco di una famiglia di un giovane calciatore la figura di un consulente che, in questa veste più defilata, potrebbe aiutare tantissimo una famiglia purché sia competente nell’offrire informazioni di tipo giuridico-calcistico alla famiglia. Moltissime, infatti, potrebbero essere le situazioni, in Olanda così come in Italia o in altri paesi, in cui un consulente potrebbe essere chiamato in causa da una famiglia di un giovane calciatore per la risoluzione di problematiche relative soprattutto ai tesseramenti, ai vincoli e agli svincoli dei giovani calciatori. L’obiettivo del consulente, generalmente, è quello di seguire un giovane calciatore nella sua carriera giovanile fino alla firma da parte del ragazzo stesso del primo contratto da professionista, giorno in cui il consulente acquisterà automaticamente il ruolo di vero e proprio procuratore sportivo. Qual è in definitiva il mio consiglio? Quello di appoggiarsi sì a una persona di fiducia, senza però che questo consulente possa arrivare a caricare di eccessive responsabilità il ragazzo che è ancora in crescita e che deve pensare solo a giocare e a divertirsi! Deve essere un ausilio unicamente per la famiglia!

Ma ora passo la palla ai lettori: secondo voi un ragazzino di 12 anni deve essere già assistito da un procuratore sportivo alla Raiola?

Per scrivere all’Avvocato Cataliotti ecco la sua email avvcataliotti@libero.it

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