I giovani calciatori sognano le scarpette di Ronaldo e Messi, ma non a tutti arrivano GRATIS!

I giovani calciatori negli spogliatoi si studiano, dal nuovo taglio dei capelli, passando per i tatuaggi, fino alle scarpette. E sono proprio queste ultime l’oggetto delle potenziali invidie da spogliatoio. C’è sempre quello che ha le scarpe dell’ultimo colore mai viste nei negozi ma solo ai piedi dei grandi campioni! “Come diavolo fa ad averle già?” qualcuno, mugugnando, domanda al compagno meno fortunato come lui. “E’ stato il suo procuratore a fargliele avere…” risponde piano piano l’amico che ha ai piedi delle vecchie scarpe dal marchio sconosciuto.

E’ proprio così?

E’ vero che i procuratori promuovono i propri calciatori innanzi alle aziende tecniche, ma sono solo queste ultime a decidere – anche prima delle richieste degli agenti – chi debba e chi non debba ricevere gratuitamente le scarpette della loro azienda.

Ma come ragionano le aziende?

Hanno i loro scout, innanzitutto. Sono dei veri e propri osservatori che girano per i campi dei settori giovanili alla ricerca di giovani calciatori di prospettiva. Loro, come gli agenti e le società di calcio, non possono permettersi di sbagliare. Devono “regalare” le scarpe solo a coloro che abbiano realmente i colpi per arrivare in alto, almeno in serie C.

Questo sistema – decisamente meritocratico – può, tuttavia, creare molti malcontenti tra i calciatori che non vengono considerati dalle aziende.

Che consiglio dare ai ragazzi che debbono comprarsi da soli – o meglio attraverso i loro genitori – le tanto agognate scarpette?

Di fregarsene completamente!

Si diventa calciatori sul campo ogni giorno anche giocando con un solo paio di scarpe (magari 2!) nel corso di un’intera stagione!

Ho conosciuto campioni arrivati in Europa con un solo paio di scarpe nella borsa, usurate e di plastica!

In bocca al lupo a tutti!

JC Cataliotti

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