I genitori che vogliono il procuratore per il figlio di 10 anni: RIDICOLI!

Verso la fine della stagione sportiva (30 giugno) fioccano le telefonate dei genitori di giovani calciatori. Destinatari preferiti: i procuratori sportivi! Finché a chiamare sono i genitori di calciatori sopra i 15 e i 16 anni niente di male, anche perché qualcuno potrebbe rivendicare la sottoscrizione del primo contratto da professionista per il loro campioncino (16 anni è l’età minima!) oppure avere conferme circa la continuità del tesseramento presso la società di appartenenza (ricordiamo che le società di calcio possono riservarsi la facoltà di rinunciare al tesseramento) oppure chiedere di piazzare il figlio in altra società (di solito il passaggio presumibile è da un club dilettantistico a uno professionistico), ma quando dall’altra parte della cornetta si sente la voce del papà o della mamma di turno che hanno il figlio che ancora va alle elementari (e magari ancora non si sa neppure allacciare le scarpe) e si informano circa l’opportunità o meno che il proprio figlioletto venga rappresentato da un procuratore sportivo a me, personalmente, cascano davvero le braccia per i seguenti motivi:

  1. i calciatori a 10 anni sono ragazzini che devono pensare al calcio solo come ludus e niente di più
  2. i calciatori di 10 anni sono qualificati come calciatori “giovani”,  il che significa che il loro vincolo è annuale e quindi potranno scegliere un’altra società senza problemi di sorta. Ma mica il procuratore si mette a cercare una squadra per un bimbo di 10 anni!
  3.  e poi ci sono ragioni di tipo pedagogico, una lunga lista. Rivolgetevi a uno specialista che ve le spiega, una per una.

In poche parole io a quei genitori di bimbi di 10 (ma anche 11-12-13-14) che chiamano i procuratori sportivi per chiedere di rappresentare gli interessi (?) del loro figliolo dico solo una cosa: SIETE RIDICOLI!

Se qualcuno la pensa diversamente può scrivermi a avvcataliotti@libero.it

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