L’accusa: “I nostri figli non diventeranno mai i nuovi Messi e Ronaldo: è inutile illuderli!”
Fonte: Lettere a un procuratore www.calciomercato.com
Gentile Procuratore,
sono stufo di sentire procuratori e dirigenti che corteggiano giovani calciatori promettendogli la luna. La verità è che i giovani calciatori sono diventati solo un business per le società di calcio che puntano a vincere i loro titoli provinciali e per i procuratori che si arricchiscono portando i ragazzi a fare dei provini di qua e di là chiedendo soldi a noi genitori.
Tanto i nostri figli non diventeranno mai i nuovi Messi e Ronaldo, ma forse non arriveranno neanche in Serie C.
Mi rivolgo a Lei che fa il procuratore. Si faccia portavoce di questa lamentela: non illudete i ragazzi! Lasciateli giocare in pace, non avvicinateli ai campi, non chiedete loro di vincere a tutti i costi, non martellateli di messaggini sul telefono. Sono ancora dei ragazzini con tante passioni, oltre al calcio.
Non avvicinateli neppure! Mi scusi lo sfogo, ma mio figlio ha smesso di giocare proprio perché subiva tutte queste pressioni. Ora gioca a pallavolo, anche se gli piace meno, ma almeno non si sente il fiato sul collo di dirigenti e procuratori! Massimiliano di Prato
Gentile Massimiliano,
Lei ha ragione, ma solo in parte. Perché non mi piace il finale della sua lettera, che per ragioni di spazio abbiamo dovuto accorciare (lei ha fatto anche nomi e cognomi di procuratori e dirigenti e non ci è sembrato il caso di pubblicarli!). Tutto giusto quando dice che i dirigenti non devono illudere i ragazzi e che i procuratori non devono farsi pagare dai genitori per portare i loro figli a fare provini (chiamasi estorsione di denaro!); ma su un punto non mi trova d’accordo: suo figlio ora gioca a pallavolo senza grande entusiasmo (“anche se gli piace meno”) e, allora, perché non continuare a giocare a calcio? Non vorrei che chi accusa fosse, almeno inconsciamente, vittima dello stesso ingranaggio. Mi spiego meglio. Non è che anche Lei, caro Massimiliano, aveva riposto in suo figlio delle particolari aspettative? Perché indurlo a cambiare sport? Se il ragazzo voleva giocare senza particolari velleità perché non dargli la possibilità di continuare a giocare a calcio, magari in una realtà agonistica più soft?
Temo che il calcio stia diventando per tutti, genitori compresi, una grande chimera!
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