Le società di calcio non devono prendere in giro i genitori dei giovani calciatori!
Una cattiva abitudine ormai diffusa tra le società di calcio professionistiche – settori giovanili – è quella di promettere mare e monti ai genitori dei giovani calciatori, quando quest’ultimi al compimento del 14° anno di età si apprestano a diventare “giovani di serie” tesserandosi proprio presso società professionistiche (con un vincolo fino ai 19 anni di età dei ragazzi!). Quali sono le promesse? Le promesse sono quelle che la società si prenderà carico di tutte le spese relative al vitto e all’alloggio (ovviamente stiamo trattando il caso di un calciatore che arriva da fuori regione), per poi trascorso un anno rimangiarsi la parola data più o meno con queste frasi: “Cari genitori da quest’anno la società non è più in grado di far fronte alle spese per vostro figlio. Quindi ci dovete pensare voi se volete che il ragazzo continui a giocare da noi!”. Ed ecco che la famiglia viene messa con le spalle al muro: per far giocare a calcio il proprio figlio deve tirar fuori 700/800 euro al mese (se va bene)!
Esiste uno sportello genitori dove andare a protestare? Che diritti hanno le famiglie dei giovani calciatori? Come ribellarsi a questo malcostume?
Di questo e di altro parleremo nel nostro WORKSHOP dal titolo “SPORTELLO GENITORI CALCIO” che si terrà a Reggio Emilia sab 4 novembre. Clicca sotto (sulla foto di un padre e di un figlio noti a tutti) per saperne di più!
http://www.footballworkshop.it/workshop/workshop-sportello-genitori-calcio-reggio-emilia/