Ecco le caratteristiche che deve possedere un osservatore che collabora con un procuratore sportivo!

Ci sono due tipologie di osservatori, quelli che collaborano con le società di calcio e quelli che, invece, lavorano a fianco dei procuratori. I primi sono generalmente stipendiati e “escono” per andare a scovare giovani calciatori o anche calciatori professionisti (se lavorano per le prime squadre) di cui scrivono le relative relazioni.

Ma dei secondi, gli scout degli agenti, poco si sa o quasi nulla. Perchè, più che semplici osservatori, sono delle vere e proprie spie che non devono limitarsi a produrre reportage tecnici su questo o quell’altro calciatore. Devono essere capaci di offrire al procuratore anche informazioni di tipo contrattuale e, soprattutto, devono essere in grado di agevolare il CONTATTO con i calciatori stessi o con i loro genitori. Ed ecco che l’identikit del bravo osservatore che collabora con l’agente diventa più complesso. Potremmo, in sintesi, evidenziare che un osservatore di tale fattispecie dovrà essere dotato anche di capacità comunicative e persuasive. Non potrà starsene solo seduto in un angolino della tribuna a prendere annotazioni tecniche. Dovrà, nell’intervallo della partita, andare a caccia dei genitori del calciatore di maggiore prospettiva cercando di creare un contatto che potrà rivelarsi utile in un secondo momento per il procuratore per il quale lavora.

Ma attenzione: il collaboratore dell’osservatore deve essere contrattualizzato con un accordo scritto che riconosca all’osservatore il giusto compenso nel caso di lavoro finalizzato fino in fondo. Per finalizzare il proprio lavoro l’osservatore non solo deve segnalare il calciatore di prospettiva, ma anche favorirne il contatto con lo stesso o i suoi familiari.

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