I genitori infedeli fanno lavorare male i procuratori…e a rimetterci sono i giovani calciatori!

Papà al procuratore: “Noi ti diamo fiducia, ma non firmiamo nulla”.

Procuratore: “Ma siamo sicuri che non avete promesso la stessa cosa ad altri miei colleghi?”

Papà: “Se le stringo la mano, la mia parola vale più di qualsiasi carta firmata!”

Perfetto. Il procuratore si mette al lavoro abbastanza “sereno”. Inizia a chiamare i direttori sportivi di varie società. Raccoglie qualche due di picche, ma non demorde. Insiste ancora con entusiasmo e determinazione.

Ma ecco che arriva all’improvviso la brutta notizia dal ds di turno:

“Il ragazzo mi è già stato proposto da un altro procuratore con il quale siamo ormai pronti a chiudere l’operazione!” esclama, anche un po’ indispettito, senza tanti giri di parole.

Morale della storia: i genitori pretendono serietà da parte dei procuratori, ma che siano fedeli con il procuratore! Che loro figlio sia assistito da un procuratore alla volta! E non da 5 contemporaneamente. Il genitore ideale deve essere, calcisticamente parlando, “monogamo”, cioè deve andare con un solo procuratore. Questo per il bene di tutti e soprattutto dei giovani calciatori, le probabili prime vittime di questa cattiva consuetudine di affidarsi a più procuratori. A volte, infatti, capita che i dirigenti contattati contemporaneamente da più procuratori si innervosiscano facendo saltare in aria il tesseramento del malcapitato giovane calciatore.

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