L’allenatore vieta a mio figlio di dribblare!
Da “Lettere a un procuratore”. Fonte: www.calciomercato.com
Gentile Procuratore,
sono il papà di un ragazzo di 13 anni che gioca in una squadra dilettantistica. Io voglio denunciare pubblicamente un diktat assurdo che l’allenatore di mio figlio ha imposto a tutta la squadra: in partita non bisogna dribblare nessuno! Solo due/tre tocchi al massimo e via a scaricare il pallone al compagno più vicino. Il risultato di tutto questo? Alcuni ragazzi hanno espresso il desiderio di non andare più ad allenarsi e qualcuno ha anche “minacciato” di cambiare sport. Io non so chi abbia davvero ragione, ma penso che il calcio a 13 anni debba essere solo un gioco sottratto alle logiche societarie del dover vincere a tutti i costi esprimendo un calcio povero di idee e di creatività. Vorrei una sua opinione sincera. La ringrazio. Girolamo ’63
Caro Sig. Girolamo,
Le rispondo con le parole di Mino Favini, grande dirigente sportivo che ha contribuito negli anni a fare del settore giovanile dell’Atalanta uno dei più interessanti vivai dell’intero calcio italiano. Ecco le sue parole tratte dal libro “I segreti dell’osservatore di calcio”: “Consiglio ai genitori di portare il figlio calciatore in una scuola dove allenano istruttori qualificati e ben preparati. Che stiano attenti a portare il giovane calciatore in scuole dove ci sono istruttori che vogliono limitare le iniziative tecniche dei ragazzi. Io ho visto tantissimi istruttori proibire ai ragazzi di dribblare! Ma come si fa? Il dribbling è un gesto tecnico fondamentale nel calcio. Occorre lasciare al giovane calciatore la possibilità di esprimere la propria fantasia. Su questo argomento ci sarebbe da scrivere un libro a parte! Questi bimbi non devono essere trattati come dei robot, non devono essere privati della loro fantasia, della loro inventiva, del loro estro. Caratteristiche che poi vengono a mancare nei calciatori professionisti, costruiti solo come atleti. Sono fortunate quelle squadre che hanno difensori esterni che sanno uscire con la palla dribblando gli avversari!”.
E’ stato abbastanza chiaro Mino Favini, il grande mago di Meda?!
Jean-Christophe Cataliotti