Genitori attenti: questi sono i diritti dei vostri figli calciatori!

Fonte: www.calciomercato.com

Calciomercato.com ha posto all’avvocato e procuratore sportivo JC Cataliotti, titolare dei workshop di Reggio Emilia per aspiranti osservatori di calcio (info su www.footballworkshop.it), alcune domande sui diritti dei giovani calciatori non ancora professionisti circa il loro futuro calcistico.

Il calciomercato è ormai entrato nel vivo (ufficialmente partirà il 1° luglio!), ma del futuro dei giovani calciatori non ancora professionisti e dei loro diritti si parla poco. Cosa occorrerebbe sapere circa i diritti dei giovani calciatori?
Il futuro dei giovani calciatori non professionisti può essere fortemente condizionato dalle norme che regolano i tesseramenti, i vincoli e gli svincoli degli stessi giovani protagonisti del pallone. Dovrebbero essere, in particolare, i genitori a interessarsi ai diritti dei loro figli calciatori in quanto   spesso vengono dati per scontati alcuni adempimenti burocratici – e in particolar modo alcune firme – che, invece, potrebbero rivestire una importanza fondamentale nella “carriera” di un giovane calciatore. Ad esempio, in caso di tesseramento presso una società professionistica, il giovane calciatore (c.d. “giovane di serie”) assumerà con la società stessa dal 14° anno anagraficamente compiuto un particolare vincolo atto a permettere alla società di addestrarlo e prepararlo fino al termine della stagione sportiva che ha inizio nell’anno in cui il calciatore compie anagraficamente il 19° anno di età. Ciò sta a significare, in altre parole, che il calciatore “giovane di serie”, nel caso in cui non venga ceduto ad altra società, sarà praticamente vincolato alla società professionistica presso la quale è stato tesserato per tutto il corso della sua attività calcistica giovanile.

Se il calciatore “giovane” risulta, invece, tesserato presso una società dilettantistica?
In tal caso rassicuriamo i genitori che il Comunicato Ufficiale del 14 maggio 2002.n. 34/A la FIGC ha soppresso l’istituto del “vincolo a vita” prevedendo, a partire dalla stagione nella quale il calciatore abbia compiuto 14 anni, un vincolo sempre pluriennale ma fino all’età di 25 anni. Da notare che la FIGC ha introdotto varie possibilità per i calciatori giovani dilettanti affinché gli stessi possano svincolarsi senza dover necessariamente attendere i 25 anni di età. Da registrare, sulla questione del vincolo fino a 25 anni, la posizione dell’Associazione Calciatori che, capeggiata dal Presidente Damiano Tommasi, si è fatta promotrice della campagna per l’abolizione del vincolo stesso o almeno per una sua riduzione a 18 anni.

E se a un genitore venisse richiesta una somma di denaro per svincolare il proprio figlio?
In questo caso i diritti da tutelare non sono solo quelli dei giovani calciatori, ma anche quelli dei loro genitori disposti a fare di tutto per tutelare la carriera del campioncino di casa. A tali genitori occorre ricordare che una richiesta di denaro da parte della società in cambio dello svincolo del loro figlio calciatore è contraria sia all’art. 1, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva che all’art. 39, comma 2, del Regolamento Lega Nazionale Dilettanti, secondo il quale “sono vietati e nulli ad ogni effetto e comportano la segnalazione delle parti contraenti alla procura federale per i provvedimenti di competenza, gli accordi e le convenzioni scritte e verbali di carattere economico fra società e calciatori non professionisti e giovani dilettanti, nonché quelli che siano comunque in contrasto con le disposizioni federali e quelle delle presenti norme”.

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