Una procuratrice croata denuncia: “per piazzare un calciatore devo andare a letto con i ds!”

Da “Lettere a un procuratore”. Fonte: www.calciomercato.com

Gentile Procuratore,
sono una procuratrice sportiva croata e lavoro tra la Croazia e l’Italia. Parlo bene l’italiano ovviamente perché sono spesso qui per fare conoscere miei giovani calciatori. Ma non riesco proprio a lavorare nelle società italiane. Non risponde nessuno al telefono e non posso parlare con direttori. Che fare? Il problema è perché sono croata o donna o tutto insieme? Io non so che fare per lavorare. Capisci? Forse devo andare a letto con direttori? Io sono bella ma sposata e non interessa a me. Grazie per risposta se possibile. Non dico nome per privacy

Gentile Procuratrice croata,
riporto pubblicamente il messaggio che mi hai inviato sul cellulare, dopo averti chiesto preventivamente l’autorizzazione. Mesi fa un’altra tua collega (italiana però) aveva posto un quesito simile e giù tutti a commentare con battute varie. Il problema, però, non è da ricondurre necessariamente né al fatto che arrivi dalla vicina Croazia (terra anzi fucina di talenti) né al tuo essere donna. Il problema di fondo è che per i procuratori non è mai facile entrare in contatto con i direttori sportivi specie quando sono giovani e alle prime armi e spesso per loro stessa colpa in quanto propongono calciatori poco attraenti sotto il profilo tecnico. Per fare breccia nel “cuore” dei direttori sportivi ti consiglio, in definitiva, di proporre calciatori di un certo livello tecnico anche attraverso una semplice email (le leggono! Non è vero che le cestinano!) e non scendendo a sgradevoli compromessi.
Mettiamo al bando i soliti luoghi comuni!

Jean-Christophe Cataliotti

p.s. scrivetemi anche voi andando nella sezione contatti e riempiendo il relativo modulo!