Daniele Adani:”Il calcio è studio, organizzazione, analisi, però è anche emozione, passione”
Brano tratto dall’intervista a Daniele Adani, ex calciatore di serie A e oggi brillante voce tecnica di Sky, contenuta nel libro “I segreti dell’osservatore di calcio” (Mursia) di Jean-Christophe Cataliotti:
Senti Daniele: appena inizia una partita che ti appresti a commentare, quali sono i calciatori che immediatamente vai ad osservare? I ruoli che immediatamente vuoi seguire più degli altri? C’è qualcosa che osservi subito, appena inizia la partita? Forse il sistema di gioco delle due squadre?
Grazie Jean. Questa è una bella domanda, interessante (sorride, ndr). Mi piace, innanzitutto, osservare l’organizzazione delle due squadre, perché dall’organizzazione cerco di prevedere, di immaginare la richiesta fatta dall’allenatore ai suoi giocatori. Una volta individuati i sistemi di gioco, mi concentro sui singoli interpreti della partita. Pur essendo stato un difensore, mi faccio attrarre dal giocatore tecnico, fantasioso, creativo, dal giocatore che fa uno contro uno. Ti spiego meglio: a me piace ragionare in maniera completa. Quando osservo una partita sto attento alla tattica, all’organizzazione, ma dentro a tutto questo c’è il talento, c’è la creatività che dà emozione. Il calcio è studio, organizzazione, analisi, però è anche emozione, passione. In pratica, quando si fondano tutti questi ingredienti insieme lì c’è il calcio. Un’altra cosa che mi piace vedere è l’organizzazione nelle due fasi e la linea difensiva, ma prima cerco di individuare i talenti in campo.
