“Per colpa di due teppisti paga tutta la Roma”. Ma rischia anche il Liverpool

Gentile Procuratore,

premetto che non ero a Liverpool, ma dalle immagini post partita non mi è sembrato che siano stati coinvolti molti “tifosi” romanisti. Il malcapitato inglese che si trova in pericolo di vita – e a cui ovviamente auguro di risolvere ogni problema – è stato aggredito da due soli ultras che non meritano nessuna attenzione e compassione da parte nostra. Ora siamo in attesa delle sanzioni Uefa che andranno a colpire società e tifosi romanisti. Ma come si fanno a imputare delle responsabilità ad un’intera società di calcio e ai suoi tifosi per i misfatti di altri? Gli unici a dover pagare (penalmente) sono i due aggressori e basta! Perché dobbiamo rimetterci noi che non c’entriamo nulla? Mario ’77

Gentile Mario,

chiamasi responsabilità oggettiva! Le società devono pagare per i fatti commessi da altri. E la Uefa è addirittura più severa di quanto lo sia la Figc nei confronti delle società per i fatti illeciti commessi dai propri sostenitori. Circa un anno fa particolare attenzione era stata posta dalla Uefa, in occasione di una conferenza, proprio sul fattore sicurezza negli stadi. Si era, in particolare, sottolineato che il fattore sicurezza rimane una sfida continua per la Uefa, per le federazioni nazionali, per i club, per i gestori degli stadi e per tutti i partecipanti, e può collegarsi anche alla violenza dentro e fuori dagli stadi e all’uso di prodotti pirotecnici. Ne deriva, codici alla mano, che la Uefa non applicherà certamente sanzioni “leggere” contro la Roma. Cosa rischierà quindi? Sono ipotizzabili, oltre a pesanti sanzioni di natura economica, anche quelle – meno gradite ai tifosi – di disputare alcune partite a porte chiuse (provvedimento che potrebbe però scattare dalla prossima stagione).

Non solo la Roma sarà punita, ma anche il Liverpool per ovvie ragioni di mancata adozione di adeguate misure di sicurezza, che devono essere garantite non solo all’interno dello stadio, ma anche appena fuori dallo stadio stesso.

Ma ora il pensiero dovrebbe andare unicamente a una persona che lotta per la vita.

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